Così raccontava il suo dolore per la morte del figlio, Giuseppe Ungaretti. Se io dovessi dare un'immagine, un volto a questo dolore straziante gli darei quello dell'Urlo di Eduard Munch...un dipinto che raffigura un essere umano dalle sembianze non definite, con la bocca spalancata in un urlo disumano. Questa persona non definita rappresenta l'umanità che perde l'equilibrio e sembra non essere in grado di sostenere il grido che lei stessa sta emettendo, tanto è lacerante, disperato, e copre con le mani le orecchie per cercare di proteggersi...Un dolore devastante!
E allora, come si fa ad andare avanti, a sopravvivere? Vi voglio raccontare la parabola del seme di senape. Una giovane madre vagava per le strade del suo paese col corpicino di suo figlio di 8 anni tra le braccia, chiedendo aiuto a chiunque incontrasse...non volendo accettare che il bambino fosse ormai morto. Qualcuno la indirizzò dal saggio del paese, il quale la rassicurò dicendole che avrebbe potuto aiutarla se solo fosse riuscita a trovare un seme di senape in qualche casa non toccata dalla morte.
Allora la donna piena di speranza andò in giro e bussò a tutte le porte ma, ahimè!, non trovò nessuna casa risparmiata, non colpita dalla morte. Resasi conto che purtroppo il dolore accomuna tutti, prese il corpicino di suo figlio e lo seppellì, accettando la triste realtà che fosse morto.
L'accettazione, badate, non è sicuramente rassegnazione, ma è la mano e la misericordia di Dio che addolcisce il dolore, lo rende più sopportabile, rende consapevoli del fatto che chi non c'è più non è mai stato così presente nella nostra vita, nei nostri pensieri. E così piace immaginare che lì dove si trova continui a fare ciò che gli piaceva fare...lo rivediamo in un gesto, in un sorriso, in qualcosa che ci ha detto, in un bacio che ci ha dato.
Prima parlavo dell'immagine del dolore raffigurata nell'Urlo di Munch.
Ora vi racconto dell'immagine che mi piace dare a quel mondo invisibile ai nostri occhi dove credo si ritrovino gli Angeli quando non sono intorno a noi: un mondo dove il cielo ha il colore degli oceani, dove ogni cosa è dolce, dove è fulgente la luce dell'Amore di Dio e si respira un profumo intenso di fiori di ogni forma e colore.
E mi piace ricordare le parole di una scrittrice, Isabelle Allende :"La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te!"
Lina Rizzo

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